Quando dipingo, senza preoccuparmi del risultato, mi stacco dalla realtà e, senza accorgermene, entro in un altro mondo dove regna l’assoluta libertà: il bene per me più prezioso. Lì raggiungo la mia vera essenza: sento di essere pur non essendo. È una dimensione di cui ho consapevolezza solo dopo esserne uscita.
Lì sono pesce che nuota libero e sicuro in un oceano sempre calmo, uccello dalle grandi ali, invincibile, in volo in un cielo infinito e sereno; sono bellissimo fiore che mai appassisce in un grande prato colorato e cima di montagna innevata e lucente di sole. Intorno a me solo silenzio, bellezza, armonia, poesia e amore puro e universale, pace assoluta.
È come uno stato di grazia che mi pervade.
Ma quanto è duro e difficile il risveglio, il ritorno, l’interruzione, la presa di coscienza della realtà, per quanto piacevole. E la vista critica di ciò che ho dipinto, da correggere, ritoccare, rifare! E quale gioia rara e preziosa invece, esserne soddisfatta, cioè praticamente mai…